1 – L’intervento di Pierluigi Consorti sui nostri orizzonti giuridici e, più in generale, sugli abbrivi imboccati oggi dalla Chiesa cattolica, pone in rilievo alcuni punti centrali che è bene non lasciar cadere ma che devono essere situati al centro di un dibattito - nella disciplina e fuori - non sempre ricco e fecondo di suggestioni. Anzi, il quadro circostante - come fa emergere, spiace rilevarlo, proprio il contributo di Consorti - si nutre di una confusione semantica e concettuale nella quale si rischiano di perdere le tracce minime sulle quali poggiare una ricerca fondata su presupposti condivisi e imprescindibili che legittimino ipotesi di ricerca scientifica. Naturalmente, da cultore di un diritto canonico che segna la mia provenienza, mi sento direttamente investito da un ragionamento che principia proprio dalla sua ragion d’essere. (segue)
L'autore
Professore ordinario di Diritto canonico nell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, Dipartimento di Scienze Giuridiche
Contributo non sottoposto a valutazione