La laicità al tempo della globalizzazione - di Nicola Colaianni

Dei tre sostantivi che compongono il titolo solo uno rappresenta, a colpo d’occhio, una “parola di giustizia” ed è paradossalmente quello di cui non devo occuparmi: il tempo. Il decorso del tempo è fondamentale nella vita del diritto, per esempio per avanzare o per bloccare una pretesa, civile o punitiva. Se ciò basti a farne una parola anche di giustizia, a tenere conto cioè del tempo come struttura essenziale della persona e ragione perciò della sua imperfezione e dei suoi bisogni, è discutibile. Non è detto, infatti, che ci sia coincidenza fra legge e giustizia perché la legge può essere anche ingiusta o comunque non assicurare pienamente quei valori universali che finiscono per comporre la dignità di ogni persona. A rendere valide le leggi – scriveva Tertulliano, al quale si deve “il concetto innovativo della storicità della legge” (Canfora) – non sono “né il numero degli anni, né l’autorità dei loro promulgatori, ma unicamente la giustizia”. (Continua)