Fasi e mezzi per l'attuazione del disegno costituzionale di disciplina giuridica del fenomeno religioso - di Valerio Tozzi

SOMMARIO: 1. La nuova fase politica di iniziativa parlamentare sul fenomeno religioso – 2. Necessità di ripensare la politica ecclesiastica rileggendo il disegno costituzionale in materia – 3. Quale è il progetto di politica ecclesiastica della Costituzione? – 4. L’effettiva politica ecclesiastica dei Governi italiani: a) Il potenziamento degli Uffici della Presidenza del Consiglio dei Ministri con competenze in materia ecclesiastica; b) Confusione terminologica ed abuso della denominazione di confessione religiosa; c) L’utilizzo della categoria legale di “confessioni con intesa” per la partecipazione ai benefici dell’interventismo statale in materia religiosa; d) Utilizzazione della categoria giuridiche dei “ministri di culto”, empiricamente modulata dal diritto statale sull’esperienza del cristianesimo, applicandola a fenomeni che non vi si adattano – 5. Permanenza della gerarchia discriminante fra gruppi religiosi riconosciuti o misconosciuti dall’ordinamento; a) L’impiego di concetti e categorie propri di alcune esperienze religiose, non trasferibili ad altri - Impossibilità di qualificare “confessione religiosa” alcuni gruppi religiosi privi di apparati gerarchici; b) Mantenimento della discriminazione fra religioni più favorite e altri gruppi religiosi – 6. Il rapporto fra legge generale sulla libertà religiosa e normazioni contrattate con le confessioni.