La proposta di legge in materia di libertà religiosa nei lavori del gruppo di studio Astrid. Le scelte di fondo - di Alessandro Ferrari

La proposta di legge che oggi viene presentata non vuole soltanto colmare un ritardo da troppo tempo accumulato e concretizzare, finalmente, uno dei diritti maggiormente esplicitati dalla Costituzione repubblicana. Questa proposta risponde anche - e forse soprattutto - alla necessità di non dimenticare la fondamentale politicità del diritto di libertà religiosa in un tempo di pluralismo. Essa ambisce a riaffermare la capacità della politica di “vedere” il fenomeno religioso e di riconoscere la centralità del diritto di libertà di coscienza e di religione per la costruzione di una cittadinanza inclusiva e attiva. Dettando “Norme in materia di libertà di coscienza e di religione” la proposta oggi in discussione si pone come attuazione degli articoli 2-3, 19-20 e 7-8 della Costituzione, rappresentando, di conseguenza, lo svolgimento di un principio supremo di laicità costituzionale condiviso e armonico sia rispetto alla normativa già contrattata dallo Stato con le confessioni religiose sia rispetto alla normativa pattizia concordata con gli altri Stati nei vari spazi giuridici sovranazionali. (Continua)